La Chiesa di S. Micheletto si trova nell'omonima via, nei pressi dell'incrocio con Via Elisa nella zona sud-est della città ed è parte di un più vasto complesso che comprende anche i locali dell'ex convento.
La chiesa dedicata a San Michele in Cipriano risale già all'VIII secolo, mentre il monastero fu utilizzato a partire dal XV secolo dalle Clarisse, di cui il chiostro a pilastri ottagonali ne è testimonianza; importante segnalare la presenza sulla parete nord, di un architrave della bottega di Biduino, appartenente alla ristrutturazione del XII secolo.
Il chiostro, tipica area verde in edifici di questo tipo, rimanda allo schema dello “hortus conclusus”, dal latino “giardino recintato” e rappresenta la tipica forma di giardino medievale, solitamente legato a monasteri e conventi. Come è possibile dedurre dal nome, si tratta di un'area verde, spesso di piccole dimensioni, all'interno della quale gli ecclesiastici coltivavano piante e alberi per scopi alimentari e medicinali mentre la sua funzione decorativa era secondaria; tuttavia nel campo dell'arte sacra europea lo “hortus conclusus” fu assorto a simbolo del Paradiso terrestre e della verginità di Maria e non è raro trovarlo raffigurato in dipinti quali le Annunciazioni ed altre scene della vita della Vergine.
Oggi il complesso ospita oggi la Fondazione Ragghianti e l'università IMT Alti Studi.