Dentro le mura di Lucca, tra le piazze e i vicoli medievali si celano molti luoghi legati a leggende ed a oggetti misteriosi. Secondo la tradizione il Diavolo stesso si è presentato due volte in città, una per convincere la famiglia Bernardini a distruggere un'icona sacra per costruire un grandioso palazzo, dove ancora oggi si trova la pietra incurvata, l'altra per prendersi l'anima della bella ma spietata Lucida Mansi che l'aveva ceduta in cambio di 30 anni di giovinezza: nonostante la corsa disperata per fermare le campane non fece in tempo e il Principe delle Tenebre la trascinò per le mura su un cocchio infuocato per poi prendersi la sua anima e lasciare il corpo esanime nel laghetto dell'Orto Botanico.
Il luogo più demoniaco della città è sicuramente la "Bocca dell'Inferno" una voragine nel terreno che comunica direttamente con gli Inferi, apertasi per punire un atto blasfemo contro la Madonna.
In questa città ricca di tradizioni non mancano nemmeno i luoghi legati ai miracoli: in S. Martino, nella cappella del Volto Santo, veneratissimo crocifisso ligneo il cui volto fu scolpito dagli angeli, troviamo la "Mannaia dell'innocente", la lama che il boia calò per tre volte sul collo di un uomo condannato ingiustanente senza riuscire a scalfirlo.
Nel portico della cattedrale si trova anche un celebre labirinto, perfettamente uguale a quelli di Alatri e Chartres, per alcuni simbolo iniziatico, associato anche i Templari, presenti in città con la loro magione, chiesa e probabilmente ospedale, che alla soppressione dell'ordine passarono ai Cavalieri di Malta. Ma le testimonianze più visibili degli ordini monastico militari in città sono le tombe di 7 Cavalieri Teutonici nella chiesa domenicana di S. Romano e la sede dei Cavalieri del Tau nel Vicolo dell'Altopascio, dove spiccano ancora oggi tre stemmi con il loro celebre simbolo.
Gli amanti del mistero non potranno perdersi le mummie provenienti da Tebe d'Egitto conservate al Gabinetto di Storia Naturale del Liceo Classico "N. Machiavelli", un luogo suggestivo e sinistro che conserva il suo fascino ottocentesche con le teche originali che celano scheletri, animali impagliati, rettili sotto formaldeide e insetti esotici.
In questa straordinaria città non manca nemmeno un tesoro: di notte guardando da alcuni punti di Piazza S. Michele in Foro verso l'angelo che svetta al culmine della chiesa si può scorgere un luccichio, secondo la tradizione proveniente da una pietra preziosa incastonata nella statua.
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