Nella sacrestia di S. Martino è visitabile il monumento funebre di Ilaria del Carretto, uno dei capolavori di Jacopo della Quercia e di tutta la scultura italiana del XV secolo. L'opera, iniziata nel 1406 e finita due anni dopo, fu commissionata all'artista da Paolo Guinigi, allora signore di Lucca, per onorare la giovane moglie, morta a soli 25 anni.
La donna, che non fu mai sepolta qui, ma giace nella cappella Guinigi in S. Francesco, viene ritratta dormiente, vestita lussuosamente con i capelli acconciati secondo la moda dell'epoca, sopra un catafalco contornato da putti che reggono fastoni vegetali, una chiara citazione classica.
Accucciato ai piedi della ragazza, un cagnolino, simbolo della fedeltà coniugale, completa il monumento. Dal punto di vista stilistico, il panneggio è tardogotico, in linea con la scultura della Borgogna, ma i lineamenti del volto sono ben caratterizzati e accolgono la lezione del nuovo Umanesimo.
Il monumento, in origine al centro della chiesa, fu spostato in seguito alla deposizione di Paolo Guinigi e solo in tempi recenti restaurato e collocato nella posizione attuale. Il volto sereno di questa bellissima donna tragicamente morta in giovane età, colpirà anche Gabriele D'Annunzio che ha immortalato il monumento nella sua poesia dedicata a Lucca.