Questa torre, costruita nel XIII secolo, venne scelta nel 1390 dal Consiglio Generale di Lucca per ospitare il primo orologio pubblico della città: era il luogo più adatto per la sua posizione e i 50 metri di altezza che la rendono la più alta del centro storico.
La torre, visitabile al suo interno, è realizzata in pietra grigia e alla sommità svetta una banderuola su cui campeggia la scritta “Libertas”, motto della Repubblica di Lucca.
La sua storia si intreccia alla leggenda di Lucida Mansi, nobildonna lucchese vissuta nella prima metà del XVII secolo, famosa per la sua bellezza e i costumi dissoluti; così bella e vanitosa da avere fatto installare specchi nei luoghi più disparati al fine di ammirarsi, rimase vedova molto giovane ma il suo secondo matrimonio con Gaspare Mansi non fu esempio di fedeltà: moltissimi furono infatti i suoi giovani amanti che, al termine dei rapporti, secondo la tradizione, uccideva nei modi più bizzarri e cruenti.
Quando, con il passare degli anni, si accorse delle primi segni del tempo sul suo corpo, strinse un patto trentennale con il Diavolo secondo il quale la sua bellezza sarebbe rimasta intatta ma, al termine del periodo concordato, avrebbe perduto l'anima.
Scaduto il tempo, alla mezzanotte del 14 Agosto del 1623, il Diavolo si recò a Lucca per prendere l'anima di Lucida che tuttavia cercò di sfuggirgli e per ingannarlo si recò sulla Torre del Ore, in una disperata corsa contro il tempo per bloccarne la campana e spezzare il patto infernale.
La donna non riuscì nel suo intento, il Diavolo la rapì portandola sul suo carro infuocato e, dopo averla uccisa e carpita l'anima, lasciò cadere il corpo di Lucida nello stagno del Giardino Botanico.
La leggenda narra che nelle notti di luna piena si possano ancora udire le grida di dolore della donna e scorgere il riflesso del suo viso nell'acqua del laghetto.