Palazzo Mansi, vero e proprio Museo-Residenza situato in Via Galli Tassi e testimonianza esemplare delle dimore dei mercanti lucchesi, nacque alla fine del XVII secolo per volontà di Raffaelo Mansi, che commissionò all’architetto lucchese Mazzanti l'accorpamento delle case torri preesistenti e la ristrutturazione in stile barocco degli interni.
Il palazzo divenne poi Museo Nazionale nel 1977. Al Piano terra si trova l'Androne, dove è collocata una carrozza di inizio Ottocento, la sala “degli Staffieri” decorata con stemmi e ritratti della famiglia Mansi, e l’Appartamento estivo, i cui ambienti oggi sono utilizzati per mostre, conferenze e concerti.
Il Primo piano ospita la Galleria nuova, realizzata alla fine del XVIII secolo dal lucchese Tofanelli, che disegnò anche le porte e i mobili, nonché le decorazioni di soffitti e pareti.
Il successivo Salone della Musica, realizzato a fine XVII secolo, è corredato da un palco per l’orchestra in legno intagliato.
Procedendo, si incontrano quattro Camere di parata, le cui pareti sono ornate da un ciclo di 18 arazzi fiamminghi seicenteschi che illustrano le Storie dell’imperatore Aureliano e Zenobia, regina di Palmira. Di grande impatto visivo è la stanza dell’Alcova, il cui soffitto è decorato con un dipinto di Amore e Psiche e con stoffe ricamate in seta.
Nell’ala al primo piano è ospitata la Pinacoteca formata dai dipinti donati alla città nel 1847 da Leopoldo II di Lorena dopo l’annessione di Lucca al Granducato di Toscana. Al Secondo piano è presente la sezione otto-novecentesca con tele di Nocchi, Batoni e Tofanelli, pittore della corte di Elisa Bonaparte.
La sala dei Principi ospita una serie di ritratti dei sovrani lucchesi a partire dal 1805, anno in cui Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, fu nominata principessa di Lucca e Piombino. Nelle sale successive sono esposti dipinti tra i quali spiccano i ritratti dei primi Re d’Italia e di Giacomo Puccini; importante la presenza di numerose opere realizzate da scultori e pittori locali.
Inoltre è presente una collezione di tessuti, che traccia un panorama della produzione lucchese tra XV e XX secolo, con esempi di abbigliamento ecclesiastico e civile oltre a frammenti di parati, tra i quali, una campionatura di tessuti copti del VI-VII secolo.