In questo luogo, chiamato “curtis Rolandinga” dal nome della famiglia che qui abitava, sorgeva un'antica chiesa, riedificata nel 1118 dal magister Guido, citato in un'iscrizione; di questo edificio sono ancora visibili due absidi laterali e il lato meridionale della chiesa, su cui si apre un bel portale affiancato in alto da leoni aggettanti. Nel XIV secolo venne eretto il campanile.
Nel 1580 la chiesa fu affidata ad una nuova congregazione fondata nel 1574 da S. Giovanni Leonardi, ora chiamata “Chierici regolari della Madre di Dio”, i quali resero nel XVII secolo questa chiesa, con il suo convento e la ricca biblioteca, il centro culturale più attivo della Repubblica di Lucca e il principale centro di diffusione delle idee controriformiste nella città.
Segno dell'importanza della congregazione furono una serie di lavori, iniziati nel 1583 con la sostituzione delle colonne, il rifacimento del presbiterio, l'allungamento della chiesa e la realizzazione della nuova facciata, terminata nel 1634: il sobrio paramento di calcare bianco è articolato da lesene verticali e cornici marcapiano orizzontali che creano equilibrati spazi geometrici in cui si inseriscono il portale, finestre quadrate e oculi.
L'interno, completato all'inizio del XVIII secolo, presenta tre navate divise da colonne con capitelli dorati, coperte da volte affrescate e concluse da due absidi laterali e da una scarsella (abside a pianta rettangolare) dietro l'altare maggiore; è un originale e bellissimo esempio di barocco lucchese con
le decorazioni che comprendono stucchi, affreschi e tele dipinte realizzate da Scorsini e Brughieri e molte opere d'arte, che vanno dalle acquasantiere della fine del XVI secolo all'ottocentesco ovale realizzato dal Tofanelli nel 1809.
Spiccano, tra gli altri capolavori, un interessante affresco trecentesco raffigurante la Madonna, sopravvivenza della chiesa romanica, e la cappella della Madonna di Loreto, realizzata nel 1662 ad imitazione della casa di Maria contenuta nella città marchigiana, dove è conservata la celebre Madonna nera (vedi Luoghi del Mistero); per questo motivo questa chiesa lucchese è chiamata anche S. Maria Nera. Accanto all'edificio, oggi di proprietà del Fondo Edifici di Culto, sorse nel XVII secolo il convento, poi ristrutturato nel 1887 per accogliere la Biblioteca Statale, nata dal nucleo di quella seicentesca del convento.