Sulla sommità della Torre Guinigi, simbolo dell'intera città nonché una delle poche torri ad oggi rimaste erette e visitabili, si trova il famoso giardino pensile, sorretto da una fila di archetti e formato da un cassone riempito di terra nel quale sono piantati sette lecci, nel tempo progressivamente sostituiti.
Questa corona alberata molto probabilmente era prevista anche nell'impianto originario e sicuramente già nel XV secolo spiccava nel paesaggio cittadino, come mostra una miniatura delle Croniche di Giovanni Sercambi. Una volta percorsi gli oltre 230 gradini per raggiungere la vetta, sarà possibile per i visitatori godere di una vista ottimale dalla quale ammirare l'intero centro storico. Il giardino è teatro inoltre di una particolare leggenda: si tramanda infatti che l'albero più alto, piantato personalmente da Paolo Guinigi, perse tutte le sue foglie preannunciando la prossima morte di Guinigi stesso, che era stato imprigionato da Francesco Sforza.
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